Differenze

Il pessimista è uno che si è informato.
(Proverbio russo)

C’è un piccolo esercito di tifosi del Catania che pensa che l’attuale proprietà sia il male minore e, stante la difficoltà a trovare acquirenti per una società che non gode di buona salute, è bene rassegnarsi alla prospettiva di doversela tenere ancora a lungo. Volendo instillare il massimo ottimismo, questi tifosi, degni di rispetto come tutti gli altri, pensano che Pulvirenti sia in grado di rilanciare e tornare a vincere, come fece a suo tempo Preziosi a Genova.
Per quanto sia certo che in caso si dovessero portare a casa risultati incoraggianti quasi tutti sarebbero disposti a dimenticare quanto di male ha fatto Pulvirenti al Club, bisogna essere razionali e precisare che sono pochi i punti in comune fra l’ex presidente del Catania ed Enrico Preziosi. Quest’ultimo è stato condannato per una combine che è costato al Genoa la retrocessione in C, e pure per bancarotta fraudolenta nel crack del Como, come Pulvirenti è stato condannato per frode sportiva e sta affrontando il processo per il crack di Wind Jet.
Preziosi è riuscito a rimediare riportando in B e poi in A il Grifone nel giro di tre stagioni e ha ripreso senza conseguenze i suoi affari.
Quello del Como è però un crack da 6 milioni di euro, di cui 5 risarciti, mentre il nostro patron ha sulla coscienza un buco da 180 milioni di euro anche se il concordato concesso dal tribunale ha disposto che sono il 5% dovrà essere restituito ai creditori. L’accordo è messo in discussione dai successivi guai giudiziari che hanno costretto Pulvirenti ai domiciliari.
Tralasciando ogni giudizio etico che secondo alcuni non ha senso di esistere quando si parla di calcio, immagino che una condanna per una bancarotta fraudolenta di queste proporzioni non possa influire positivamente nelle possibilità di gestione del patrimonio da parte di Pulvirenti.

Ma non è nemmeno questo il problema. Ammesso e non concesso che il nostro riesca a cavarsela o comunque a mantenere le risorse finanziarie necessarie per investire nel Catania, resta il fatto che non ci sono le capacità manageriali di mettere in piedi un progetto vincente.
Perché una macchina funziona non occorre che tutti gli ingranaggi siano della migliore qualità, tuttavia devono almeno essere messi al posto giusto e avere una minima robustezza. Grazie ad una organizzazione ben strutturata, del resto, siamo riusciti a lottare a lungo in Serie A con club ben più ricchi di noi.

Oggi non solo ci si affida a dirigenti come Pitino e Ferrigno, che vantano buone o mediocri carriere da calciatori e nessun successo come dirigenti nemmeno in campionati condominiali, ma si lasciano vuoti spazi destinati ad ingranaggi fondamentali. La società è arroccata su sè stessa e non cerca il dialogo con il mondo esterno, sia esso rappresentato dalla stampa o dai tifosi, e interagisce solo per dire che non ci sono problemi e quelli che ci sono stati in passato sono stati dovuti a fattori esterni: prima le presunte minacce a Pulvirenti che lo avrebbero indotto a tentare la frode, poi l’inaspettata (inaspettata?!) accelerazione nell’inchiesta su Wind Jet, per tacere delle ridicole accuse agli arbitri e alle “cucche” che vorrebbero il male del Catania. Ora non è difficile prevedere che eventuali ulteriori risvolti, ad oggi più che probabili, saranno presentati come calamità naturali del tutto imprevedibili.
Non una parola sull’incapacità palesata nel gestire la squadra sul piano caratteriale, non permettendo la deriva dello scorso girone di ritorno, o di scegliere un tecnico di personalità.

Insomma, poiché i risultati non piovono dal cielo, specie in un campionato in cui l’unica posizione utile per centrare il salto di categoria senza dover affrontare un secondo mini torneo dalle mille insidie è la prima, ovvero una delle meno frequentate dal Catania nella sua quasi settantennale storia, è bene non dimenticare che la svolta societaria è indispensabile non solo e non tanto per tornare a vincere, quanto per tornare a godersi una squadra che viva in contatto con la città e che affronti i campionati con progetti sensati.

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